Fujifilm X-T10 provata sul campo

Parlare di fotocamere compatte con ottiche intercambiabili, dette comunemente Mirrorless, in un sito che si chiama Reflex Facile può sembrare fuori luogo, ma non è così. Le mirrorless si differenziano dalle reflex per l’assenza di quello specchio che è all’origine del nome stesso di queste ultime fotocamere, ma in pratica sono usate nello stesso modo e con risultati simili, se non migliori in alcuni casi.

Fujifilm X-T10

Abbiamo avuto in prova la Fujifilm X-T10 con due ottiche a corredo, diverse da quella che normalmente si acquista in kit: uno zoom Fujifilm Fujinon XF18-135mm e un XF 55-200mm f3.5/4, entrambi stabilizzati. Come ha già visto chi ha letto l’articolo sulla Canon EOS 750D, non ti proporremo un test tecnico sulla X-T10 (se ne trovano diversi e affidabili sul web) e nemmeno una stereotipata recensione, bensì un rendiconto dell’uso di questa attrezzatura sul campo, con alcune considerazioni sull’ergonomia e maneggevolezza e un ampio corredo di fotografie che potrai valutare personalmente.

Tenendo in mano la Fujifilm X-T10

La scelta di usare una mirrorless al posto di una reflex è in gran parte determinata dalle minori dimensioni della prima rispetto alla seconda. L’idea di andare in giro a far foto con peso e ingombro ridotti è in effetti allettante. In quest’ottica, i primi modelli apparsi sul mercato puntavano molto su questo aspetto, ma nel corso degli anni abbiamo visto aumentare le dimensioni dei corpi delle mirrorless, soprattutto in quelle indirizzate a un pubblico di fotografi più esperti ed esigenti, e la Fuji X-T10 appartiene a pieno diritto a questa categoria.

Fujifilm X-T10

Il corpo macchina ha dimensioni generose e un peso giusto per essere tenuta saldamente in mano quando vi è montato l’obiettivo http://XF 18-55mm del kit. La maneggevolezza cambia leggermente quando montiamo ottiche più grandi, come l’XF 18-135mm o il 55-200mm, dato che il peso di questi ultimi rende meno stabile la fotocamera nella mano destra, ogni volta che stacchiamo le dita dal corpo macchina per usare una ghiera di controllo.

Fujifilm X-T10

Se decidiamo di non attivare lo stabilizzatore d’immagini dell’ottica per risparmiare sul consumo energetico, il rischio di ottenere immagini mosse diventa più alto, rispetto a una reflex, con l’allungarsi dei tempi di scatto o con l’uso del monitor LCD per inquadrare la scena. Risulta così molto utile la presenza del mirino, dato che appoggiando la fotocamera al viso ne aumentiamo la stabilità. Naturalmente questi piccoli inconvenienti sono legati a doppio filo allo scattare a mano libera e in condizioni di luce non ottimale; ben diversa cosa se usiamo un treppiedi e il flash o altre fonti di illuminazione artificiale, per poter scattare con tempi sufficientemente veloci.

Fujifilm X-T10

Funzionalità della Fujifilm X-T10

Per chi è abituato a utilizzare una fotocamera reflex, anche non professionale, tirare fuori dalla confezione una mirrorless e iniziare a scattare in modalità diverse da quella automatica non è così immediato. Il minore spazio a disposizione ha fatto sì che i pulsanti della X-T10 siano stati ridotti all’indispensabile, ricorrendo alla loro polifunzionalità per poter avere sotto controllo tutto ciò che serve a impostare manualmente una foto. La consultazione del manuale d’uso si rivela indispensabile per capire come poter affidare a un pulsante la regolazione della sensibilità ISO, a un altro quella del bilanciamento del bianco e così via. In questo modo eviterai di dover entrare nel menu ogni volta che sarà necessario modificare al volo un parametro di scatto, anche se la presenza del pulsante [Q] sul dorso della X-T10 rende più veloce l’accesso a specifiche voci del menu.

Fujifilm X-T10

Nelle mirrorless, l’assenza dello specchio comporta anche la mancanza del mirino ottico, che nella X-T10 è stato sostituito da un pregevole mirino elettronico, con tanto di regolazione diottrica e sensore di vicinanza, che si attiva quando vi appoggiamo il viso. Rispetto al mirino ottico di una reflex, quello elettronico ha il vantaggio di mostrare una simulazione dell’esposizione della scena inquadrata, che risulta così più luminosa quando la luce ambiente è scarsa. Inoltre, nel mirino elettronico della X-T10 è possibile visualizzare un ingrandimento della parte centrale dell’inquadratura quando attivi la messa a fuoco manuale, permettendoti una più accurata valutazione della nitidezza del soggetto. Un vantaggio, quello del mirino elettronico, da non trascurare, soprattutto quando le condizioni di luce all’esterno possono rendere meno facile l’interpretazione dell’inquadratura sul monitor LCD principale della X-T10.

Fujifilm X-T10

Foto sul campo con la Fujifilm X-T10

Ecco di seguito alcune foto scattate con la Fujifilm X-T10. Si tratta di JPG ottenuti dalle conversioni di file RAF (RAW di Fujifilm), ai quali sono state applicate delle minime regolazioni solo quando non andavano a influire sugli aspetti interessanti dello scatto. C’è da dire, comunque, che l’elaborazione dei file JPG eseguita dalla X-T10 è molto buona, non esagerata nei colori e nei toni.

1) XF 55-200mm (200mm) – f/3,5 – 1/500 – ISO 800 – Elaborazione RAW:0

Fujifilm X-T10

In una scena con un buon contrasto tra il soggetto (fermo) e lo sfondo (uniforme), la X-T10 riesce a mettere a fuoco rapidamente e con estrema accuratezza. La foto è valida, nonostante sia stata scattata con la massima apertura del diaframma e la massima lunghezza focale; ha una resa dei toni, dalle luci alte del controluce alle ombre degli anelli della catena decisamente buona. Uniforme e piacevole la sfocatura dello sfondo.

2) XF 55-200mm (200mm) – f/4,8 – 1/13 – ISO 200 – Elaborazione RAW:Esposizione -0.45;Bianchi +25;Neri -7

Fujifilm X-T10

Quando la scena diventa più complessa, la messa a fuoco automatica della X-T10 può incontrare qualche problema, come si vede nell’immagine qui sopra, composta da due scatti consecutivi eseguiti senza modificare alcun paramentro e nemmeno la posizione della fotocamera: nel primo scatto la messa a fuoco non si è bloccata sul seme centrale, come invece è stato nel secondo scatto. Se si riprendono soggetti statici è un problema che si risolve con uno o più scatti, ma se il soggetto è un animale selvatico, come un pettirosso, il secondo scatto potrebbe non riuscire a riprenderlo perché se ne può volare via….

3) XF 55-200mm (135mm) – f/5,6 – 1/220 – ISO 400 -Elaborazione RAW: Esposizione +0,40; Tinta+3

Fujifilm X-T10

Ogni volta che premi il pulsante di scatto, se hai impostato la modalità AF S (singola) o C (continua), la X-T10 mette a fuoco la scena inquadrata. Tale operazione è molto rapida se le condizioni sono ottimali (luce, contrasto e pulizia della scena). Quando la luce o il contrasto sono scarsi, occore più tempo prima che si possa vedere l’immagine nitida nel mirino. Questo fa sì che, con soggetti attivi (wildlife o sport), il soggetto esca dalla scena ora che scatti oppure rimanga fuori fuoco se premi il pulsante di scatto prima che la messa a fuoco automatica si sia agganciata a esso. Per ovviare a questo inconveniente, una volta ottenuta la messa a fuoco corretta, puoi premere il pulsante AF-L, sul retro della fotocamera, e tenerlo premuto mentre esegui diversi scatti senza modificare l’inquadratura.

4) XF 55-200mm (200mm) – f/4,8 – 1/1000 – ISO 800 Elaborazione RAW: 0

Fujifilm X-T10

Ombre e luci vengono rese molto bene dalla X-T10, anche quando il contrasto della scena è molto elevato. Qui puoi vedere come non ci siano luci alte bruciate sebbene i dettagli nelle parte in ombra dei semi si possano leggere senza problemi.

5) XF 55-200mm (105mm) – f/8 – 1/8 – ISO 200 – Elaborazione RAW: Esposizione +0,50

Fujifilm X-T10

Quando scatti in RAW (RAF) è implicito che durante la conversione del file i vari parametri vengano elaborati per ottenere un’immagine più simile alla scena che hai fotografato. Per questo motivo, è importante che la fotocamera catturi il maggior numero di informazioni sui toni e sui colori e te le presenti in una visualizzazione del file RAW più neutra possibile. La X-T10 da questo punto di vista fa un ottimo lavoro: le immagini hanno colori naturali ricchi di sfumature e la resa dei toni è davvero soddisfacente. Elaborare un file RAW come questo è facile e permette di ottenere risultati molto validi.

6) XF 18-135mm (36,6mm) – f/5 – 1/ 110 – ISO 400

Fujifilm X-T10

Le foto scattate con la X-T10 hanno un livello di dettagli molto buono e non hanno nulla da invidiare, sotto questo aspetto, a quelle ottenute con una reflex equipaggiata con obiettivi di livello superiore. Grazie all’efficace stabilizzatore d’immagini delle due ottiche testate, si può tranquillamente scattare a mano libera quando le condizioni di luce sono buone.

7) XF-55-200mm (156mm) – f/4,5 – 1/6 – ISO 1250 – Elaborazione RAW: 0 – Simulazione film: Monocromatico + Filtro Rosso

Fujifilm X-T10

Sebbene non si tratti di una funzione essenziale, la X-T10 offre la possibilità di simulare il look di diverse pellicole analogiche, dalla mitica Velvia, una volta usata dai professionisti per le foto naturalistiche e di paesaggi per i colori intensi e il contrasto elevato, ai diversi tipi di foto in bianco e nero con specifici tipi di filtri ottici. Una funzione accessoria che può fare felici i fotografi nostalgici di un’epoca passata, (come me, ndr).

8) XF 55-200mm (57,8mm) – f/8 – 1/250 – ISO 500 – Elaborazione RAW: Esposizione +0,50

Fujifilm X-T10

9) XF 18-135mm ( 28mm) – f/4,2 – 1/13 – ISO 400 – No flash – Elaborazione RAW: Esposizione +1,0

Fujifilm X-T10

10) XF-55-200mm (70mm) – f/3,5 – 1/75 – ISO 200 – Flash obbligato – Elaborazione RAW 0

Fujifilm X-T10

12) XF 55-200 (200mm) – f/8 – 1/ 250 – ISO 200 – JPEG come da fotocamera (solo crop 50%)

Fujifilm X-T10

13) XF 55-200mm (200mm) – f/7,1 – 1/ 2000 – ISO 800 – JPEG come da fotocamera

Fujifilm X-T10

14) XF-18-135mm (74,4mm) – f/14 – 1/ 250 – ISO 3200 – JPEG come uscito dalla fotocamera

Fujifilm X-T10

15) XF 18-135 (135mm) – f/10 – 1/25 – ISO 400 – JPEG come uscito dalla fotocamera

Fujifilm X-T10

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