Soggetti in movimento: come tenerli a fuoco

Nell’articolo Come tenere a fuoco il soggetto decentrato hai visto cosa fare per tenere a fuoco un modello fermo quando lo sposti dal centro dell’inquadratura, ma un’altra situazione in cui è frequente avere problemi con la messa a fuoco è quando scatti foto d’azione con soggetti in movimento imprevedibile. Ecco alcuni suggerimenti che possono tornare utili in queste situazioni.

Soggetti in movimento: l’importanza dell’attrezzatura

È bene mettere in chiaro fin da principio che, in questo frangente, le prestazioni della fotocamera e degli obiettivi che monti su di essa hanno un’influenza notevole sui risultati ottenuti. Basta controllare i dati di scatto presenti nelle foto a soggetti in movimento dei fotografi più esperti per vedere che le migliori sono ottenute con reflex professionali o comunque avanzate, corredate con obiettivi di elevato modello, luminosi (f2,8) e con motori AF molto rapidi (ultrasonici ad anello).

Questo non significa che con una reflex entry level e con un’ottica da 200 euro non si possano ottenere buoni risultati: sarà solo molto più difficile!

Le fotocamere reflex sono dotate di uno o due sensori AF che leggono, attraverso l’obiettivo, il contrasto della scena nell’area corrispondente al punto AF attivo. Dato che questa lettura viene fatta a tutta apertura del diaframma, fotocamere avanzate e ottiche più luminose (<o = a f/2,8) permettono una migliore e più veloce messa a fuoco automatica, rispetto a ottiche più buie ( = o > a f/5,6) e macchine con sensori meno performanti. Sebbene un’onesta attrezzatura per riuscire a tenere a fuoco soggetti in movimento possa essere costituita da reflex come la Canon EOS 7D o la Nikon D7200, corredate da un obiettivo Tamron SP AF 70-200mm F/2,8, anche con reflex meno avanzate e con ottiche ad apertura f/5,6 alla massima focale puoi cimentarti in questo genere fotografico.

soggetti in movimento

Soggetti in movimento: modo di funzionamento AF

In linea di massima le reflex di livello medio offrono tre modi di funzionamento dell’AF: una adatta a fotografare soggetti fermi (AF-S o AF One Shot), una per soggetti in movimento (AF-C o AF Ai Servo) e una per quelli fermi, ma che potrebbero muoversi all’improvviso (AF-A o AF-Ai Focus). Semplice, no? In realtà no.

Il modo AF singolo (AF-S o AF-One-Shot) mette a fuoco una sola volta il soggetto in corrispondenza del punto AF attivo, quindi non sembrerebbe una modalità adatta alle foto di soggetti in movimento. Ci sono però dei casi in cui si rivela la scelta più appropriata, cioè quando il movimento del soggetto è abbastanza prevedibile. Prendiamo come esempio le foto a degli uccelli che vengono a mangiare su un posatoio appositamente preparato oppure a quelle dei veicoli in pista. Con un po’ di osservazione preventiva puoi individuare un punto in cui riprendere il soggetto, mettere a fuoco e bloccare l’AF, quindi aspettare che si avvicini e scattare. In questo modo hai delle buone possibilità di ottenere foto nitide. È consigliabile impostare diaframmi piuttosto chiusi, in modo da avere una discreta profondità di campo, anche a costo di usare sensibilità ISO elevate. Conviene inoltre abbinare questo modo AF alla scelta di un singolo punto AF: quello centrale oppure uno centro-laterale destro o sinistro.

Il vantaggio di usare il modo AF-singolo è quello di impedire alla fotocamera di ancorarsi a un elemento diverso da quello che vogliamo riprendere, come un elemento dello sfondo oppure uno posto più vicino alla fotocamera rispetto ai soggetti in movimento. Inoltre, se usi un modello di reflex con un sistema AF non molto sofisticato, questa tecnica è più efficace di quelle che illustreremo di seguito.

Il modo di funzionamento AF continuo (AF-C o AF-Ai-Servo) è indicato in tutti i manuali d’uso come quello più adatto per tenere a fuoco i soggetti in movimento imprevedibile come calciatori o giocatori di palla canestro, ma anche bambini o insetti in volo. L’abbinamento con l’attivazione di più punti AF è praticamente indispensabile, ma vi sono degli aspetti da considerare. Per prima cosa è necessario sapere che non tutti i punti AF riescono a dare una messa a fuoco ugualmente rapida: generalmente i punti a croce, centrali, sono quelli più rapidi e sempre funzionanti anche con ottiche poco luminose.

Questo significa che se vuoi comporre la foto con soggetti in movimento al centro dell’inquadratura avrai delle buone possibilità, anche se le condizioni di luce non sono ottimali, ma dovrai rassegnarti a lasciare da parte l’aspetto creativo dello scatto. Se attivi tutti i punti AF disponibili, le possibilità teoriche di avere a fuoco i soggetti in movimento aumentano, ma allo stesso tempo aumentano anche quelle che la fotocamera non metta a fuoco ciò che vuoi tu e dove lo vuoi. Se nell’inquadratura, per esempio ci sono elementi con un contrasto maggiore rispetto al soggetto, l’AF potrebbe ancorarsi a questi.

La scelta di un’Area AF è sicuramente quella migliore quando usi il modo AF-Ai Servo o AF-C, ma anche in questo caso non è tutto così lineare. Delle aree AF, quella centrale è certamente la più affidabile e veloce, anche con reflex entry level e obiettivi poco rapidi. Se l’attrezzatura te lo consente, invece, è possibile utilizzare con successo le aree AF periferiche, quindi scegliere in quale zone dell’inquadratura vuoi che si trovi il soggetto a fuoco, premere a metà corsa il pulsante di scatto o meglio ancora il pulsante AF-On e quando i soggetti in movimento risultano a fuoco scattare la foto.

Non si tratta di una tecnica che darà sempre immagini nitide, anche se compatibilmente con le condizioni di luce imposti diaframmi chiusi e tempi di scatto veloci, in quanto è la fotocamera a selezionare quale dei punti AF presenti nell’area attivare, quindi potrebbe risultare a fuoco una parte del soggetto diversa da quella desiderata (braccio, ala, corpo anziché testa e occhi), ma avrai una discreta percentuale di foto corrette sugli scatti effettuati.

Il modo AF automatico (AF- Ai Focus o AF-A) è un misto dei due precedenti modi AF: mette a fuoco usando il modo AF singolo un soggetto statico  e quando questo si muove passa automaticamente al modo AF continuo. Sebbene in teoria possa sembrare quello più efficace per tenere a fuoco soggetti in movimento, la capacità della fotocamera di decidere quando passare da un modo AF all’altro è ancora piuttosto limitata e legata in modo ancora più pesante alla qualità dell’attrezzatura, quindi risulta utilizzabile per lo più con reflex professionali e obbiettivi molto costosi.

Soggetti in movimento: alcuni consigli

Infine, alcune considerazioni applicabili a ogni tecnica che vorrai usare per tenere a fuoco i soggetti in movimento:

  • cerca sempre di posizionarti in modo che lo sfondo dietro al soggetto sia il più uniforme possibile.
  • se usi un’ottica con un’ampia escursione di distanze di MAF, come un obiettivo macro, il sistema AF avrà bisogno di maggior tempo per ancorarsi al soggetto, quindi ogni volta che è possibile riduci la gamma di distanze di messa a fuoco con il limitatore presente sull’obiettivo.
  • quando la luce ambiente è scarsa, la messa a fuoco diventa inesorabilmente più lenta. Attiva la luce ausiliaria del flash che permette di mettere a fuoco più rapidamente il soggetto, sia tramite il flash incorporato sia con uno esterno.
  • scegli ottiche con un motore AF all’altezza delle tue aspettative, quindi se la tua passione è fotografare soggetti in movimento risparmia e acquista ottiche luminose di livello elevato con seri motori USM ad anello o STM.

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